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Zafferano regola parametri neuroendocrinologici

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Lo zafferano è una spezia che deriva dagli stimmi di Crocus sativus, pianta ampiamente utilizzata dalle medicine tradizionali. Moltissime sono le virtù e i relativi utilizzi terapeutici attribuiti a questa sostanza, per esempio nella medicina popolare persiana viene impiegata per il trattamento di disordini mestruali. Per chiarire il meccanismo d’azione, aggirando gli effetti collaterali talora presenti con la somministrazione orale, alcuni ricercatori giapponesi hanno testato in vivo gli effetti dell’esposizione olfattiva a un campione di zafferano diluito in etanolo. Lo studio ha reclutato 47 donne sane e senza irregolarità mestruali che sono state esposte in doppio cieco al campione (n=36) o a solo etanolo (n=11) per 20 minuti. Al basale e dopo l’esposizione sono stati misurati i livelli di cortisolo, testosterone e 17 beta-estradiolo tramite test immunoenzimatici su campioni di saliva; inoltre alle partecipanti è stato somministrato il test psicologico State-trait anxiety inventory (Stai). Dall’analisi dei risultati è emerso nel gruppo “zafferano” un miglioramento dello stato ansioso, un calo dei livelli di cortisolo (aumentati nel gruppo placebo) e un incremento di quelli di 17 beta-estradiolo (diminuiti con il placebo). Quindi emerge un’azione della spezia su alcuni parametri neuroendocrinologici che potrebbe spiegarne l’attività terapeutica in disturbi quali la dismenorrea, la sindrome premestruale o le irregolarità mestruali. (E.L.)

Phytomedicine 2011 Jan 15. [Epub ahead of print] 

(source: Dal sito Farmacista33 – gennaio 2011)

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