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Bios Line sostiene la ricerca in Italia.

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La ricerca ha un valore insostituibile. Il suo ruolo di stimolo costituisce un motore allo sviluppo in tutti i settori e spetta anche alle aziende private contribuire a finanziarla.

Ne è perfettamente convinta Bios Line che, pur occupandosi della formulazione di prodotti e integratori alimentari a base naturale per i problemi più comuni, sostiene la ricerca fitoterapica anche in campi che non la riguardano direttamente, perché sono più strettamente farmacologici. Ne è un esempio la scelta di sponsorizzare il progetto dal titolo “Studi chimici e farmacologici del nelumale A, principio attivo di Ligularia nelumbifolia”, in corso presso il Dipartimento di Farmacia dell’Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara.


Lo studio è condotto da un team giovane ed entusiasta, guidato dal dottor Francesco Epifano e dal dottor Salvatore Genovese, che negli ultimi cinque anni si è già segnalato a livello internazionale per la propria attività di ricerca su una classe di prodotti naturali, i metaboliti secondari ossiprenilati, di cui recentemente si è iniziato ad investigare le proprietà farmacologiche e i cui risultati hanno portato al prestigioso riconoscimento l’Apivita Award for Phytochemistry 2012 conferito dalla Phytochemical Society of Europe. Dalle ricerche sono emerse le potenzialità molto interessanti di questi composti soprattutto per un futuro impiego terapeutico nella cura di sindromi acute e croniche quali infiammazione, cancro, malattie neurologiche ed infezioni virali e batteriche. 

 

In particolare, lo studio sponsorizzato da Bios Line è rivolto, in una prima fase, alla sintesi del nelumale A, un aldeide cinnamica ossiprenilata che – da dati di prove in vitro – si è già dimostrato essere un efficace agonista del recettore X dei farnesoidi e, in una seconda fase, a saggi di prove di attività farmacologica in vitro ed in vivo. I primi risultati di tale prove biologiche sono stati pubblicati recentemente sulla rivista internazionale Natural Product Communications (Nat. Prod. Commun. 2014, vol. 9, no.6 pag. 823-824). Questo primo studio di attività farmacologica, che è stato condotto in collaborazione anche con il team di ricerca del Prof. Colin Clyne del Cancer Drug Discovery Laboratory del Prince Henry’s Institute of Medical Research di Calyton e del Department of Biochemistry and Molecular Biology della Monash University di Clayton (Victoria, Australia), ha messo in evidenza come il nelumale A possa essere considerato un nuovo inibitore delle aromatasi, enzimi aventi un ruolo chiave nella biosintesi degli estrogeni, oggi riconosciute come bersaglio nella terapia di numerose forme tumorali, in specie delle forme di cancro ormono-dipendente come cancro della mammella e della prostata. Il nelumale A, testato in colture di cellule umane HEK293 e KGN trasfettate con il gene codificante le aromatasi, ha mostrato un livello di attività paragonabile a quello del farmaco anastrazolo, a tutt’oggi considerato farmaco di elezione nel trattamento del carcinoma mammario.

Tale scoperta pone le basi per ulteriori studi sul nelumale A, al fine di indagare più a fondo il meccanismo di azione di questo composto naturale e investigare, sulla base degli effetti farmacologici sino ad ora riportati, le capacità che lo stesso nelumale A ha in in vivo di essere un agente chemopreventivo o terapeutico nei confronti di sindromi acute e croniche come infiammazione, cancro, malattie dell’apparato cardiovascolare, malattie neurodegenerative e numerose altre.
 

Per informazioni: 

Dr. Cristiano Meggiato, Responsabile Ricerca e Sviluppo Bios Line SpA – cmeggiato@biosline.com 

Dr. Francesco Epifano Ph.D., Departmento of Pharmacy University “Gabriele D’Annunzio” of Chieti-Pescara – fepifano@unich.it
 

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