Nutrire il benessere cognitivo: una visione integrata
A cura della nutrizionista Veronica Pacella
Il benessere cognitivo sta diventando un tema sempre più attuale, complici gli ultimi accadimenti che ci hanno portato a stravolgere la nostra routine, a passare molto tempo davanti ai dispositivi elettronici e a confrontarci con nuove e inaspettate fonti di stress. In questo articolo vediamo alcune strategie utili a stare meglio.
Anche il cervello ha bisogno di essere nutrito
Guardando all’alimentazione, spesso ci dimentichiamo che anche il cervello richiede la nostra attenzione. Al cervello infatti sono legati aspetti importanti: l’attenzione, la concentrazione, la produttività, la memoria, la capacità di ricevere input e trasformarli in azioni concrete.
Mi è capitato spesso nel mio lavoro che sia proprio un calo di concentrazione o di memoria a far scattare il desiderio di migliorare la propria alimentazione.

Quando arriviamo da periodi di stanchezza e/o di stress, infatti, abbiamo un aumentato fabbisogno di nutrienti che a volte non è soddisfatto dalla scelta dei cibi che, magari distrattamente, stiamo consumando nei nostri pasti.
Il cervello, così come tutto il nostro organismo, ha bisogno di un equilibrio glicemico stabile: per questo motivo, alla base ci deve essere un’alimentazione naturale composta da cereali integrali, legumi, frutta e verdura di stagione a foglia verde, insieme a fonti proteiche animali e/o vegetali come carne, pesce, uova e latticini di buona qualità.
Molti alimenti che arrivano dall’industria alimentare infatti, come farine raffinate (pasta e pane bianco), zuccheri e alimenti confezionati, possono influenzare in negativo questo equilibrio e spesso sono carenti dei micronutrienti che fanno la differenza per il nostro cervello.
Un altro aspetto molto importante è rappresentato dalle fonti di acidi grassi essenziali, così definiti perché il corpo non è in grado di sintetizzarli. Mi riferisco ai famosi omega 3, di cui sentiamo spesso parlare per proteggere il cuore, ma che in realtà sono importantissimi anche per il cervello. E quindi parliamo di pesce fresco di buona qualità, frutta a guscio, semi e olio extravergine di oliva ricco di acidi grassi monoinsaturi. Ecco perché è così importante evitare gli acidi grassi che si possono formare con la trasformazione industriale (passando dalla conformazione CIS a TRANS), che invece hanno un effetto negativo a livello del cervello e più in generale delle membrane cellulari.
Importante è l’apporto di colina, conosciuta anche come vitamina J, un nutriente a supporto del cervello, in quanto ha dimostrato di prevenirne l’invecchiamento e il peggioramento cognitivo. La colina si trova soprattutto nelle uova: uova di gallina, caviale e più in generale uova di pesce e in minori quantità nella carne e nelle frattaglie, come per esempio il fegato.
Guardiamo con curiosità anche alle simbologie della natura: basta guardare una noce aperta a metà per avere la sensazione di essere di fronte ai due emisferi cerebrali. E la scienza ci conferma come questo piccolo frutto contenga micronutrienti preziosi proprio per il nostro cervello!
Stress e cervello, una relazione a tre
Lo stress è una sindrome di adattamento che, quando diventa cronico, comincia a causare diverse problematiche, poiché nel lungo termine esso va letteralmente a prosciugare l’organismo di energia e di nutrienti.
Ci tengo a precisare che il meccanismo dello stress si attiva non solo nelle situazioni reali, ma anche in tutte quelle situazioni che “percepiamo” come stressanti, anche se non si sono ancora verificate nella realtà, incluse le paure.
Nel meccanismo dello stress, oltre al cervello è coinvolto anche l’intestino e come ho spiegato in questo articolo, il benessere del cervello e quello dell’intestino sono profondamente collegati.
Ho parlato approfonditamente dello stress nel mio libro:
“Come esseri umani non siamo progettati per sostenere uno stress così a lungo e i nostri corpi lo affrontano in modi diversi, sulla base delle nostre caratteristiche costituzionali. Per alcuni, l’adrenalina rimane l’ormone dominante dello stress per tutta la vita e tendono a dimagrire, mentre per altri l’equilibrio si sposta verso il cortisolo, che interferisce con il sonno, con l’umore e con la produzione degli ormoni sessuali, portando a prendere peso e trattenere i liquidi. Per questo motivo, un’alimentazione e un’integrazione mirate sulle diverse fasi dello stress e sull’effetto che queste hanno nelle diverse costituzioni possono fare la differenza nel recupero del proprio benessere psicofisico. Oggi sono moltissime le persone che si definiscono stressate, eppure quando se ne rendono conto è già troppo tardi. Il meccanismo dello stress infatti parte lentamente e il nostro corpo riesce a tollerarlo anche per anni grazie alle sue straordinarie capacità di adattamento, cercando di ritrovare un equilibrio in ogni situazione. È solo quando subentra un disturbo di salute o un crollo psicologico che ci si rende finalmente conto di aver tirato troppo la corda.”
(La nutrizione della bellezza, pag. 154)

Gli alleati più preziosi per lo stress
Come ho scritto nel libro, sono due:
- La respirazione diaframmatica, in grado di riequilibrare il sistema nervoso simpatico e quindi i meccanismi alla base dello stress.
- Un supporto dalla fitoterapia con piante ad azione adattogena, come per esempio l’Ashwagandha, conosciuta anche come Ginseng indiano, che si è rivelata molto utile nello stress cronico.
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